“BRUCIA” l’EP d’esordio di comecarbone in bilico fra rock e cantautorato che strizza l’occhio a new wave, alt-rock e elettro-pop

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Anticipato da ben 3 singoli, esce “Brucia”, EP d’esordio di comecarbone, un lavoro in bilico fra rock e cantautorato con incursioni nella new wave, nell’elettro-pop e nell’alt-rock.

“Brucia” nasce dall’esigenza di far emergere tutti i lati dell’artista e comporre una sorta di collage di suoni ed esperienze.

Al suo interno le canzoni spaziano per composizione, suoni ed espressioni.

«Anche le tempistiche e le modalità di scrittura dei brani sono molto variegate.

Alcuni brani sono stati scritti negli anni, anche durante le esperienze musicali in band, mentre altri hanno vissuto l’urgenza espressiva dell’ultimo difficile periodo».

“Brucia” è un disco che vive di contrasti e di ricerca: è sperimentale nel senso proprio di “esperimento”, partito senza sapere dove arrivare.

Attraverso queste canzoni si cerca un modo autentico e personale di raccontare e di esprimere sé stessi, senza rinunciare alla contaminazione di cui un artista necessita sempre.

Anche grazie all’indispensabile contributo di altri artisti, che hanno impreziosito il tutto, comecarbone firma un lavoro eterogeneo, avvalendosi delle diverse esperienze degli artisti coinvolti, che spaziano dal cantatutorato classico alle sperimentazioni elettroniche fino a lavori più vicini al blues e all’itpop.

«Hanno collaborato agli arrangiamenti e suonato all’interno di “Brucia” tre cantautori che sono, prima di tutto, amici: quindi voglio ringraziare, per il loro prezioso aiuto, Mico Argirò, Giuseppe Foresta (Lanavetro, I Dolori del Giovane Walter) e Luciano Tarullo.

Le batterie sono state arrangiate e suonate, invece, da Pierfrancesco Vairo ».

“Brucia” è stato registrato, mixato e masterizzato da Ivan Malzone del Ramingo Itinerant Studio.

“BRUCIA” RACCONTATO DA COMECARBONE

IN DIVERSE DIREZIONI

I primi accordi e le prime parole di questa canzone sono state scritte quasi 10 anni fa, lo rivelano le chitarre che aprono il pezzo con un’energia “punk”.

Lo scenario era quello conflittuale degli anni universitari, il conflitto era sentimentale, relazionale, sociale.

Concluso a pochi mesi dalla sua registrazione diventa uno spaccato di tutto un periodo di vita, una riflessione sul senso di ogni partenza, di ogni ritorno e di ciò che è valso o non è valso aspettare.

PRIMA DI PERDERSI

“Prima di perdersi” è una canzone sospesa tra rabbia e nostalgia, uno spaccato del momento in cui sta per finire una storia importante, quel momento in cui ci si sta per perdersi e si fa i conti con ciò che rimane.

Musicalmente è probabilmente la canzone che più di tutte porta dentro di sé le sonorità delle mie precedenti esperienze musicali, tra alt-rock e new wave, e proprio per questa è stata scelta come singolo di esordio, come un primo passo da cui partire, guardandosi alle spalle per sapere bene in che direzione andare.

È stata lanciata come singolo il 16 aprile 2021.

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VORREI

Uscita come singolo il 22 febbraio 2022, “Vorrei” è un’ode alla solitudine, al potere salvifico che scaturisce dalla profonda capacità di coabitare con sé stessi in un modo che non ci è congeniale di natura.

La solitudine è qualcosa che le persone hanno bisogno di apprendere nella vita, a volte ne siamo costretti, ma accettando tutte le possibilità che offre il cambiamento possiamo reimparare dentro noi stessi modi nuovi per tornare a vivere insieme.

Questa canzone racconta un passaggio vorticoso in cui coabitano lucidità e conflitto interiore.

La canzone è strettamente legata a “Prima di perdersi”, un po’ come una naturale prosecuzione, proprio come ritorno del pensiero sulle cose, ma con tutto un altro stadio di consapevolezze.

C’è dentro anche la forte speranza di ritrovarsi migliori “soli e meno fragili”.

Il brano vede la partecipazione di Luciano Tarullo alla voce.

L’idea di cantarlo in due è cresciuta man mano che si lavorava assieme per arrangiarlo.

È un grande regalo quello che Luciano mi ha fatto, accettando di cantare con me questa canzone.

Luciano ha seguito ogni passo del mio recente percorso artistico e mi è stato di grande aiuto, credo che sia il suggello di un percorso che stiamo facendo insieme e di una grande amicizia.

“Vorrei” è fondamentalmente una ballata rock acustica in cui la fanno da padrona piano e chitarra acustica, con una chitarra elettrica a rifinire il suono e una sezione ritmica danzante ed eterea nella strofa e decisa nei ritornelli.

Io ho registrato chitarre, voce e basso, Luciano Tarullo piano e tastiere e Pierfrancesco Vairo la batteria.

LA PERIFERIA DEL MONDO

Un flusso di coscienza impetuoso che attraversa riflessioni e sensazioni e prova a smuovere quel torpore che attanaglia, che ci tiene alla periferia di noi stessi, rifugiati nelle nostre sicurezze, nei nostri convincimenti.

La periferia del mondo sono io, quando mi giro dall’altra parte, quando non mi innamoro, quando non presto attenzione, non provo a cambiare le cose.

La periferia del mondo siamo noi quando nascondiamo le nostre brutture e ci rifugiamo nella comodità di compiacerci.

Questa periferia è una periferia interiore, ma è forse anche un luogo in cui smettiamo di andare col passare del tempo per non vedere quello che ci fa più male.

DA QUANDO DISTRUGGI, DA QUANDO CREI

Una ballata new-wave acustica che parla di amore in modo viscerale e senza mezze misure e lo descrive come forza rigenerante, tra la distruzione e la creazione, in bilico tra la vita e la morte.

Una canzone che si distacca dalle sonorità degli altri brani e che forse apre a una dimensione più intimistica e cantautoriale.

Chiude un trittico di canzoni d’amore con “Prima di perdersi” e “Vorrei” anche se in realtà è stata la prima ad essere stata vissuta e poi scritta.

LA CATTEDRALE DI NOTRE DAME

Un pezzo di vita, di anime e cattedrali in fiamme.

Scritta nel bel mezzo del disastro avvenuto a Notre-Dame e pubblicata come singolo il 5 novembre 2021, è un dialogo tra le nuvole con un amico perduto, una scena di vita passata, un frammento che ancora brucia tra le ceneri del presente, che è come un disco che continua a girare e sul quale puoi solo decidere di prendere il tempo.

La canzone è stata arrangiata in collaborazione con Mico Argirò, che ha suonato le tastiere, e Giuseppe Foresta (Lanavetro, I Dolori del Giovane Walter) alle chitarre e ai cori.

La batteria è stata arrangiata e suonata da Pierfrancesco Vairo.

Musicalmente potremmo definirla baustelliana, per il suo incedere elettro-pop, che prova a farti ballare in mezzo a una nuvola di fumo.

Il videoclip è stato realizzato da Andrea Sorrentino (Andreew) ed è stato girato all’interno del No Name Disco Bar di Agropoli.

Due amici si ritrovano per bere e aggiornarsi sulle proprie vite e assistere al concerto della band.

Il videoclip è stato pensato e girato in un periodo in cui la musica dal vivo era totalmente ferma a causa della pandemia e non era possibile realizzare serate come questa, per cui uno degli intenti era quello di riportare la musica al centro della vita sociale delle persone.

Compaiono, in veste di attori, i due musicisti Luigi Falcione e Pierfrancesco Vairo, Nicolò Di Luccio e Antonio Nigro nelle vesti dei due clienti del bar e me stesso, ad interpretare il proprietario del locale.

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BIOGRAFIA

comecarbone è il progetto artistico/musicale di Giovanni Carbone, che in esso mescola le proprie radici rock con la musica d’autore.

Già frontman di Nemesi, Entropia e Linekurve, band sospese tra new wave, prog e alt-rock, dopo un periodo di distacco dalla musica torna, con comecarbone, a lavorare su un progetto personale.

Il nome comecarbone vuole restituire l’immagine dei contrasti che vive un artista, della trasformazione in atto nel mettere a nudo parti di sé in modo viscerale e sincero, proprio come fa il carbone che brucia intensamente prima di diventare cenere.

L’idea è che l’arte sia qualcosa che scava nel profondo per far emergere le contraddizioni che viviamo in noi stessi, il conflitto tra i sentimenti.

Per cui nulla può essere veramente sincero se non passa attraverso una fiamma, se non ti consuma un po’ per farti risplendere.

Ad aprile 2021 l’uscita del primo singolo, “Prima di perdersi”, ha anticipato i primi live estivi, con in particolare le aperture ai concerti di Giancane e Cesare Basile nel mese di agosto.

Sono seguite le uscite dei singoli “La Cattedrale di Notre Dame” e “Vorrei”.

A marzo 2022 la partecipazione alla compilation “Non importa”, che celebra i 30 anni dall’uscita di “Nevermind” dei Nirvana, con la cover di “Something in the way”, arrangiata e registrata in collaborazione con Luciano Tarullo e Mico Argirò.

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